TROPPO SALE. Un addio con ricette

20 Luglio 2017

Maria Giovanna Piano
presenta il libro di Stefania Giannotti

TROPPO SALE. Un addio con ricette

Luogo
Lazzaretto S. Elia, Cagliari

Ore 
18:30

Negli antichi poemi epici, quelli che abbiamo studiato a scuola, viene sempre il momento in cui l’eroe è invitato a raccontare la propria travagliata storia. Lo fa davanti alla mensa imbandita in suo onore, l’onore che si rende all’ospite, allo straniero, anche quando nulla si sa di lui. Così Ulisse ad Alcinoo, così Enea a Didone: iubes renovare dolorem.
Anche Stefania Giannotti nel suo straordinario libro “Troppo sale”, un addio con ricette, edito da Feltrinelli, miscela doloroso racconto e cibo.
In questo caso però, a dispetto dei precedenti letterari che l’autorizzerebbero tutt’al più a piangere e raccontare insieme, lei racconta e insieme cucina.
Le portate espresse in 80 ricette sono la sosta utile al respiro di ogni sequenza narrativa, sono la stazione che ripara ciò che il ricordo potrebbe, per insostenibile lucidità, lacerare ancora. Per tenere insieme dolore della perdita e nutrimento bisogna avere una profonda cultura della trasformazione che riproponga nei gesti di una stessa esperienza i riti delle relazioni, soprattutto femminili, il passaggio antropologico dal crudo al cotto, la variazione delle combinazioni, e quel ripetuto portare alla bocca il cibo che ci attraverserà il corpo, diventando per decisiva alchimia, vita pura. È questa vita che abbiamo in sovrabbondanza, più di quanto possiamo sopportarne si potrebbe dire parafrasando Marilynne Robinson, è questa vita che deve vedersela con la perdita più dolorosa, quella che rischia di trascinarti giù giù e ancora giù nello stesso punto dell’abisso che ha crudelmente inghiottito la creatura amata. Cara agli dei, più cara alla madre.
Il titolo va preso alla lettera: Troppo sale. Troppo è quando qualcosa su cui non abbiamo potere si avventa su di noi, lasciandoci inermi, ferite/i, e sarebbe a morte se non fosse per la vita stessa. Da un 25 Agosto ormai lontano, ci arriva l’ansia di corpi bagnati di mare e l’immagine dell’adolescente deposto tra le braccia della madre ci restituisce per un istante una deposizione destinata chissà ad immobilizzare per sempre quell’abbraccio in un unico blocco di sale.
Troppo sale…… sulla ferita, ma proprio dai cristalli di quel sale viene la nitida e intensa scrittura che senza nulla concedere al lirismo, scansiona la vita in versi mostrandoci ciò che si può fare del dolore quando non si fugge il ricordo né lo si trasforma in simulacro.
Stefania Giannotti ci mostra per tutto il libro che è possibile riposizionare la morte nel luogo più soleggiato ossia più esposto alla vita, e che una donna può avere sufficiente forza e competenza di civiltà per sciogliere quel blocco e far rivivere ciò che rischiava di rimanere pietrificato. Lei del condimento conosce la giusta misura, che per il sale, come per la vita, è quanto basta.

Maria Giovanna Piano

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